Il fotovoltaico e le rinnovabili vanno supportate, ma la politica arranca

Raffaello Giacchetti – Presidente GIS

Per Agenda Digitale

L’evoluzione del fotovoltaico come tecnologia ad alta efficienza è esemplificativa di come il settore energia si sviluppi velocemente seguendo le esigenze che il mercato e l’emergenza ambientale pongono. La politica, però, continua ad arrancare, nonostante i recenti tentativi di sburocratizzare.

Oggi, nell’epoca della crisi energivora, parlare di come produrre energia pulita senza generare emissioni e senza sfruttare risorse sull’orlo dell’esaurimento continua a essere importante.

In questo contesto le rinnovabili giocano un ruolo fondamentale non solo perché rappresentano una soluzione al problema, anche perché si tratta di tecnologie in evoluzione, capaci di adattarsi alle nuove esigenze del mercato offrendo metodi sempre più avanzati per produrre e stoccare l’energia.

Fotovoltaico, l’evoluzione della tecnologia

Nel settore fotovoltaico, ad esempio, la tecnologia si è evoluta enormemente, tanto che negli ultimi dieci anni l’efficienza dei pannelli è raddoppiata.

Dieci anni fa per costruire un impianto dalla potenza di 1MW era necessario utilizzare una superficie di 2,2 ettari; oggi la stessa potenza si ottiene con un parco fotovoltaico di 1,2 ettari. Il vantaggio di una minore occupazione del suolo si traduce in una maggiore disponibilità di superficie da destinare agli impianti, oppure – a seconda dei punti di vista – in una minore necessità di utilizzare ampia estensione di terreni. Per raggiungere l’obiettivo dei 70 GW di rinnovabili in Italia basterebbe impiegare lo 0,06% della superficie agricola totale (circa 16,5 milioni di ettari), ovvero terreni agricoli non utilizzati a fini produttivi perché abbandonati o poveri a livello agronomico.

Ridurre la superficie degli impianti a parità di potenza generata è stato possibile perché se dieci anni fa un pannello fotovoltaico da 2×1 metri arrivava a una potenza di picco di 300 watt, oggi esistono pannelli ad alta efficienza in grado di produrre più del doppio: circa 630 watt. Ecco i principali avanzamenti tecnologici che hanno permesso questo miglioramento.

I costi scendono

Anche sul fronte dei costi il fotovoltaico è diventato molto più sostenibile rispetto a dieci anni fa, quando il costo di un pannello era di circa 3 euro a watt, mentre oggi si attesta sui 0,20 – 0,30 euro a watt. Questo significativo abbassamento dei costi ha fatto sì che il settore non abbia più bisogno di incentivi, a differenza di quando le imprese avevano bisogno di appoggiarsi al Conto Energia per sostenere le spese di costruzione. Si tratta di un cambiamento che ha permesso al settore fotovoltaico di svilupparsi largamente anche sul mercato italiano.

Il necessario sostegno per la crescita del fotovoltaico

L’evoluzione del fotovoltaico come tecnologia ad alta efficienza è esemplificativa di come il settore energia si sviluppi velocemente seguendo le esigenze che il mercato e l’emergenza ambientale pongono. Fino a quindici anni fa la prospettiva di un Paese alimentato totalmente con energia da fonte rinnovabile era difficile da pensare, mentre oggi la decarbonizzazione basata sulle rinnovabili è una priorità delle agende di tutti i governi occidentali. Ed è verosimile che tra altri quindici o vent’anni esisteranno tecnologie ancora più innovative ed efficienti.

Questo contesto suggerisce che anche la politica deve riuscire a essere più flessibile: conoscere le direzioni verso cui la scienza dell’energia si muove, gli sviluppi tecnologici e gli avanzamenti tecnici è fondamentale affinché governi e amministrazioni locali siano capaci di supportare positivamente il mercato e le imprese, a beneficio dell’ambiente, dell’economia nazionale, dell’indotto locale e dei cittadini stessi.