Contratti PPA cosa sono e perché sono fondamentali per lo sviluppo delle energie rinnovabili

Nel settore delle energie rinnovabili si parla sempre più spesso di contratti PPA (Power Purchase Agreement) come soluzione utilizzata a livello mondiale, ma in particolar modo negli Stati Uniti, per coniugare le esigenze di produttori e consumatori e favorire lo sviluppo dell’energia eolica e fotovoltaica. Il vantaggio principale di ricorrere agli accordi PPA sta essenzialmente nella possibilità di sviluppare impianti anche in assenza di incentivi statali.

Vediamo in dettaglio cosa sono i Power Purchase Agreement.

Un contratto PPA non è altro che un accordo a medio-lungo termine tra un produttore di energia elettrica e un’azienda consumatrice o un trader di energia elettrica: mentre il primo è in possesso di un impianto che produce energia, i secondi firmano un accordo di acquisto dell’energia prodotta a condizioni particolarmente vantaggiose. Poiché eolico e fotovoltaico hanno elevate spese iniziali di investimento, ma costi di manutenzione ed esercizio contenuti, i PPA risultano particolarmente interessanti per le energie rinnovabili in quanto è possibile sapere fin da subito quali saranno i ricavi futuri e il tempo necessario per rientrare dall’investimento.

I PPA sono quindi vantaggiosi sia per le aziende, che risparmiano sull’energia elettrica, non hanno costi iniziali, e raggiungono più velocemente i propri obiettivi di sostenibilità, che per i produttori in quanto, una volta recuperata la spesa per l’investimento, sanno con certezza quanto andranno a guadagnare dalla vendita dell’energia.

Tipologie di contratti PPA

I Power Purchase Agreement possono essere di due tipi:

  • “On-site” quando l’impianto di produzione viene installato sul sito aziendale del consumatore. L’impianto rimane comunque di proprietà del produttore, che vende l’energia elettrica in loco, all’impresa che necessita della stessa.
  • “Off-site”: quando l’impianto non si trova presso la sede dell’azienda ma semplicemente il consumatore acquista energia pulita dal produttore, il quale provvede a fornirgliela tramite la rete pubblica.

Vantaggi dei contratti PPA

Il vantaggio di ricorrere ai contratti PPA è che spesso, tali contratti, vengono conclusi ancora prima dell’inizio dello sviluppo del progetto rendendolo bancabile e quindi realizzabile perché i futuri ricavi sono già determinabili. Dal punto di vista del futuro produttore, il PPA è quindi la chiave per l’ottenimento dei finanziamenti bancari necessari alla costruzione di impianti di grandi dimensioni.

La presenza di una terza parte che si impegna ad acquistare, per alcuni anni prestabiliti, l’energia prodotta dall’impianto, rende infatti possibile la stesura del business plan, la possibilità di far fronte al pagamento delle rate di un finanziamento bancario ed innalza quindi indubbiamente l’indice di affidabilità dell’iniziativa.

Ma i vantaggi riguardano anche le aziende che acquistano energia tramite i PPA. Per i consumatori industriali ci sono infatti dei ritorni di immagine che possono essere valorizzati: l’azienda riesce a tracciare il proprio consumo di energia rinnovabile, collegandolo ad un impianto situato in una zona specifica del territorio italiano o estero. Può quindi dimostrare nei confronti dei propri clienti il proprio impegno e il ruolo che sta assumendo nel processo di decarbonizzazione.

PPA ed energia pulita: alcuni numeri nel 2021

I contratti PPA sono particolarmente vantaggiosi per aziende con elevati consumi di elettricità. Non a caso, negli ultimi anni, le grandi realtà mondiali che si sono poste come obiettivo quello di diventare 100% green sono in netto aumento. Questo grazie ad una crescente sensibilizzazione al tema della sostenibilità, vista come un valore importante per clienti e investitori. Per questo i contratti PPA si stanno rivelando la principale soluzione adottata per la transizione energetica di molte imprese.

Basti pensare che Amazon è stato il principale acquirente di energia pulita nel 2021, con 35 distinti PPA e 5,1 GW di potenza. Oggi, con 7,5 GW acquistati in totale, l’impresa fondata da Jeff Bezos ha scavalcato anche Google – fermo a 6,6 GW – e Facebook con 5,9 GW, piazzandosi così al primo posto mondiale.

E in Italia? Nonostante i tentativi del legislatore di agevolare la diffusione dei PPA nel nostro Paese i risultati non sono stati soddisfacenti visto che i Power Purchase Agreement si stanno diffondendo molto lentamente. Tra i problemi principali ci sono ancora una volta le procedure autorizzative, lente, e gli enti pubblici che si esprimono contro gli impianti, mancanza di strumenti di hedging di lunga durata (pratica che consiste nell’effettuare una o più operazioni di copertura per proteggersi dai rischi legati ad un altro investimento) in mancanza dei quali resta solo la conclusione di PPA virtuali.

Va ricordato infine che il PPA è uno strumento che può contribuire a sterilizzare il rischio di inflazione, perché nella determinazione del prezzo le parti operano in base ad accordi privati, senza dipendere dal meccanismo automatico del prezzo marginale, cui sono normalmente sottoposti tutti gli operatori che comprano energia dalla rete elettrica nazionale, agendo secondo le regole dell’Unione Europea. Il meccanismo del prezzo marginale è quello secondo cui il prezzo effettivo dell’energia è pari al prezzo pagato per l’energia prodotta dalla fonte più costosa immessa in rete (in questo momento il gas), qualsiasi sia effettivamente la fonte di produzione dell’energia acquistata.